Da GAZZETTA DI PARMA – Giornale di Noceto – Domenica 16 Aprile 2006

 

I LUOGHI DEL SILENZIO NELLE OPERE DI MORA

 

NOCETO – Sono i luoghi del silenzio e la ricerca attraverso le aspirazioni umane il filo conduttore delle opere di Ivo Mora. Cinquanta immagini che riproducono i paesaggi del Taro, i sentieri della Maremma. Utilizzando la tecnica del sabbiato,l’incisione, ma anche oli e acquerelli, nella mostra allestita in Rocca a Noceto l’artista parmigiano fa vivere gli scenari delle nostra terra e attraverso figure umane, che diventano simboli di una condizione comune, prendono vita le angosce, le aspirazioni, i sentimenti che attanagliano la vita quotidiana. “Vorrei che lo spettatore percepisse il senso dello spazio, la sensazione di libertà che deriva dal silenzio di questi plein air”, commenta l’artista.

Ivo Mora , originario di Montechiarugolo, vive e lavora a Parma, non è la prima volta che Mora collabora con il comune di Noceto; lo scorso anno ha infatti realizzato il fondale di scena del teatro Moruzzi per lo spettacolo organizzato in occasione dei 25 anni dell’ambulatorio per la prevenzione dei tumori al seno.

Da GAZZETTA DI PARMA - 4 Settembre 2007

 

arte@gazzettadiparma.net pagina a cura di Tiziano Marcheselli

 

Art’Emilia - Collettiva vicolo san Tiburzio, ex Farmacia San Filippo Neri

 

Cinque pittori figurativi per Art’Emilia

 

… Ivo Mora, nato a Montechiarugolo, nei suoi “luoghi del silenzio” si rivela pittore di tecnica avanzata oltre che di atmosfera, in cui il paesaggio ha come protagonisti silenziosi ma vivi alberi e rocce. Luoghi che per un magico sortilegio sembrano essere al di fuori del tempo…

I Paesaggi di Mora, magia fuori dal tempo

NOCETO - UNA CINQUANTINA DI OPERE IN MOSTRA AL CASTELLO DELLA MUSICA FINO AL 28 FEBBRAIO

Luoghi del silenzio. Dove stare, fermarsi, immersi nella natura, in piena adesione alla vita. I"paesaggi" di Ivo Mora, in mostra alla Sala Milli del Castello della Musica di Noceto sino al 28 febbraio, sono così, placano l'animo, quasi magicamente fuori dal tempo, chiedono di frenare e ascoltare il respiro interiore.

Una cinquantina di opere per raccontare nella precisione dei dettagli tre ambienti particolari: La marina della Lecciona con le sue dune tra Pisa e Viareggio, uno scorcio di Corsica più intensa e selvatica e le anse del Taro, quel fiume pieno di tesori a due passi dalle nostre case. "Luoghi che frequento e che amo- racconta l'artista, che vive a Parma e aveva già esposto a Noceto nel 2006 - dove torno e ritorno. Spesso la mattina presto o verso sera, quando non c'è nessuno. Posti dove respiro quiete e libertà".

La Marina di Levante è colta con le dune in fiore in primavera, nel sole d'estate o col cielo fosco d'autunno; i sentieri della Corsica con le pietre e le ombre dei cespugli e il Taro, ancora denso di poesia, con la meravigli di fiori che spuntano tra i sassi.

Ivo Mora, maestro d'arte, ha fatto proprie diverse tecniche pittoriche e le ha reinventate per farle aderire a un'intima necessità in cui si uniscono reale e magico. I fondi, tele, legno o compensato sono preparati con rasatura murale o sabbia e i colori mescolano pigmenti, terre e sali per aderire alle sfumature della natura.

Mora si sofferma sulle ombre, sui giochi della luce nell'acqua e sulla terra, guarda e ascolta i paesaggi raccontati direttamente dalla natura e li trasporta nei suoi quadri.

Mariagrazia Manghi

da Gazzetta di Parma di martedì 16 febbraio 2016

Via delle ginestre 07

 

Tecnica mista su tela con fondo sabbiato, 2020, dim.100x120 cm.

 

 

 

Da sempre l'arte ha il potere di liberare lo spirito dalla materia e, come non mai in questi giorni di clausura per covid19, l'anima umana sente il bisogno di tornare alla propria libertà e alle proprie faccende: nel dipinto proposto oggi c'è l'occasione, tanto attesa, di fermare il tempo e prendere finalmente una salutare boccata d'aria.

 

Famoso per le sue opere paesaggistiche, realistiche quanto uno scatto fotografico grazie all'uso sapiente della tecnica mista con colla e sabbia, l'artista parmense porta sulla tela un ricordo e un forte desiderio di libertà e di evasione dipingendo il sentiero che collega Viareggio a Marina di Torre del lago Puccini all'interno del Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli tra Pisa e Lucca in Toscana.

 

Ivo Mora riesce a fare entrare nel quadro l'osservatore e l'immaginazione inizia il suo viaggio: tutto è pronto per una gita primaverile in bicicletta in mezzo alla natura e agli arbusti di ginestra, dal profumo dolce ed intenso, per giungere infine alla spiaggia libera della Lecciona.

 

In questo difficile momento storico, la ginestra diventa così il nuovo simbolo del popolo italiano: una pianta umile, forte, modesta, rustica ma anche nobile e dall'anima d'oro, come sosteneva Plinio il Vecchio, che incarna alla perfezione lo spirito dell'Italia che combatte il nemico invisibile senza spezzarsi.

 

09/04/2020                                                          -Elisa Manzoni-

 

Viale alla Lecciona 11

 

Tecnica mista su tela con fondo sabbiato, 2020, dim. 80x80 cm.

 

 

 

Finalmente il periodo della quarantena di covid19 si è concluso e, come era prevedibile, ha lasciato dietro di sé un'inevitabile scia di dolore, di rabbia, di incertezza, di confusione, di delusione, di frustrazione, nonché di profonda crisi economica.

 

Come la storia insegna, anche questa volta l'Arte non ha subito contraccolpi, ha continuato ad esistere e si è nutrita di tutte le emozioni trapelate regalando alle future generazioni tante testimonianze artistiche.

 

Eseguita durante il lockdown, l'opera del parmense Ivo Mora è un inno alla libertà e al ritorno alla natura, il ritorno in uno dei suoi "luoghi del silenzio", come li definisce lui stesso, per placare e calmare l'animo umano: abituato a dipingere en plain air, il maestro neo-impressionista si è adattato al momento storico e ha usato una fotografia scattata con la sua reflex durante uno dei suoi viaggi nel parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli a Viareggio, in provincia di Lucca. Grazie alla dimensione tattile tridimensionale data dal fondo sabbiato misto a colla e pigmenti, alla cura minuziosa e capillare dei dettagli reali e agli effetti luministici, l'osservatore è catapultato sulla strada bianca che da Viale dei Tigli, davanti alla Villa Borbone delle Pianore (edificata da Lorenzo Nottolini tra il 1821 e il 1850 per Maria Luisa di Borbone Spagna, poi ristrutturata nel 1885 da Giuseppe Pardini), porta alla spiaggia libera della Lecciona, una strada immersa nel verde del bosco planiziale e dei pini, piantati solo nel XVIII secolo.

 

La tela dona così uno spettacolo suggestivo e iperealistico, sospeso nel tempo, che spinge l'osservatore a fermarsi, a osservare con gli occhi e con la mente, a contemplare e a riflettere in silenzio sulla pace e l'armonia che la natura è in grado di offrirci gratuitamente.

 

10/06/2020                                                               -Elisa Manzoni-